Cerca
Cerca
+

Cristiano Ronaldo, lo stupro e Kathryn Mayorga: "È stato il Real Madrid a consigliare di pagare il silenzio"

Caterina Spinelli
  • a
  • a
  • a

"È stato il club madrileno a obbligare il campione a pagare il megarisarcimento alla sua presunta vittima, Kathryn Mayorga con 365mila dollari che ora, dopo che tutto è venuto alla luce, pesano sull'immagine pubblica di Cristiano Ronaldo quasi come una confessione". Il quotidiano portoghese Correio da Manha, schierato nel fronte innocentista, tira in ballo il Real Madrid. La squadra spagnola fino ad ora non è mai scesa in campo in difesa di Ronaldo, per nove anni suo giocatore di spicco. Un atteggiamento, questo, molto diverso da quello condotto dalla Juventus (attuale squadra di Cr7) - fa sapere Il Giornale - che fin da subito ha preso le parti del nuovo "acquisto", travolto dall'inchiesta per stupro, avvenuto presumibilmente al Palms Resort di Las Vegas, nel giugno 2009.  Leggi anche: Le accuse contro Ronaldo: "Frasi manomesse e post datate" Eppure, il giorno del presunto stupro, il 12 giugno 2009, Ronaldo non aveva ancora firmato il contratto con il Real, nonostante la proposta della squadra gli fosse giunta di già. Proprio per festeggiare la notizia, Cr7 aveva deciso di lasciare Los Angeles per raggiungere Las Vegas e andare in discoteca. Lì conobbe Kathryn. A dare una risposta sui motivi dell'accordo siglato l'anno dopo tra il calciatore e la ragazza la dà il nuovo avvocato Ronaldo, Peter S. Christiansen, che sostiene "la falsità parziale o totale" dei documenti diffusi in questi giorni dalla stampa di tutto il mondo. "Quello che avvenne a Las Vegas nel 2009 fu completamente consensuale. L'accordo non fu una ammissione di colpa, Cristiano Ronaldo si limitò a seguire il consiglio dei suoi consulenti per mettere fine alle accuse oltraggiose mosse contro di lui, al fine di evitare tentativi, come quello cui assistiamo in questi giorni, di demolire una reputazione costruita grazie a un lavoro intenso, a capacità atletica e correttezza di comportamento", conclude l'avvocato.

Dai blog