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Vauro Senesi, picconata atomica a Marco Minniti: la vignetta che gli stronca la corsa al Pd?

Giulio Bucchi
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"Non sono il candidato di Matteo Renzi". È una delle prime cose dette da Marco Minniti dopo aver annunciato di essere in corsa per la segreteria del Pd, un taglio con un passato vicino, ingombrante e pure penalizzante. Forse per questo quel comunistone di Vauro Senesi, che affiderebbe volentieri a Roberto Saviano, Gino Strada o Jeremy Corbyn il Nazareno, prova subito a silurare la candidatura dell'ex ministro del Viminale (giudicato alla stregua di un esponente di Casapound dalla sinistra-sinistra) con una vignetta al veleno. Leggi anche: Lo schifo di Vauro in prima pagina. Dove si spinge per dare a Salvini del fascista Alla faccia di quanto detto, Minniti viene disegnato in prima pagina sul Fatto quotidiano come un genio che esce dalla lampada strofinata, ovviamente, dallo stesso Renzi. Non un grande auspicio per la vittoria finale. Qualcuno, anzi, direbbe "gufata".

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