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Gigi Wu, l'agghiacciante fine della scalatrice in bikini: "Sono caduta, aiutatemi". Morte terribile in diretta

Giulio Bucchi
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L' ultimo selfie in bikini, dalla vetta del Parco Nazionale Yushan, sull' isola di Taiwan, non è riuscita a scattarlo. Gigi Wu, conosciuta in tutto il mondo come la "scalatrice in bikini" è morta di freddo. L' esperienza maturata da quando adolescente si era appassionata alle scalate, non le è bastata a mettersi al riparo da una caduta in un gola profonda giù dalla vetta di 1.700 metri che stava per conquistare. Una volta arrivata in cima, si sarebbe spogliata degli abiti tecnici per sfoggiare uno dei suoi cento bikini, farsi un bel selfie e postarlo sui social dove faceva incetta di like e commenti di ammirazione per le sue coraggiose imprese. Invece sabato scorso, 19 gennaio, è volata giù, in quel crepaccio di montagna cinese profondo trenta metri. Era partita l' 11 gennaio per una esperienza solitaria per sfidare ancora una volta se stessa. E chissà cosa avrà pensato in quegli attimi tremendi di discesa "libera", chiusa in una solitudine pesante come un macigno. In alto il cielo un po' grigio, un po' azzurro, la libertà, la vita. Giù il nero delle rocce, il buio e forse la morte. Poi il tonfo, lo stordimento, la mente che srotola un pensiero dietro l' altro, poi la gioia di poter aprire gli occhi, di vivere ancora, o di sopravvivere. E le gambe che non si muovono più. Sono rimaste immobili. Gigi chiede aiuto. Con se ha un telefono satellitare per lanciare un Sos. E così fa sapere agli amici di essere caduta nel Parco nazionale, chiede loro di fare qualcosa, dice di essere gravemente ferita, da esperta di trekking e di scalate, riesce a dare le coordinate esatte del posto in cui si trova. la corsa La macchina dei soccorsi si mette in moto. Lei soffre ma aspetta paziente, quella pazienza che si deve avere per riuscire nell' impresa di andare su per le montagne. Ma fa freddo, tanto freddo. Le temperature scendono sotto lo zero E i soccorsi non arrivano. La sua è una corsa immobile contro il tempo, mentre i soccorritori devono fare i conti con il maltempo che in quelle ore si è accanito rallentando le operazioni di salvataggio con gli elicotteri. ipotermia Il suo corpo è stato trovato lunedì scorso: Gigi Wu, 36 anni, nata a New Taipei, è morta di freddo. Ipotermia ha scritto il medico legale dopo che il corpo è stato recuperato dai soccorritori che hanno dovuto camminare per circa trenta ore prima di raggiungere e recuperare l' alpinista senza vita. «Le condizioni meteorologiche in montagna non sono buone, abbiamo chiesto ai nostri soccorritori di spostare il corpo in uno spazio più aperto e, dopo che il maltempo sarà passato, lo potremo trasportare a valle», aveva fatto sapere Lin Cheng-yi, a capo della squadra servizi antincendio e di salvataggio che si è occupata dell' operazione. Gigi Wu era una scalatrice esperta e il "vezzo" di postare le foto in bikini una volta raggiunta la vetta era nata da una scommessa fatta con un amico. Scommessa che l' ha fatta conoscere al mondo. «Ho indossato un bikini in ciascuna delle 100 montagne, ho solo circa 97 bikini e ne ho ripetuti accidentalmente alcuni», aveva detto ad un giornalista che tempo fa l' aveva intervistata per una tv locale, la Ftv. Sconvolti i suoi fan, 200mila su Instagram, 18mila su Facebook. Profili social che i suoi cari hanno deciso di sospendere: «Questo account è stato chiuso dalla famiglia e i post sono stati archiviati. Verranno rimessi in rete - in veste di memoriale - a funerali conclusi», si legge sui suoi profili. La sua storia ricorda quella di Aron Ralston, l' alpinista statunitense che nel 2003, quando aveva 27 anni, rimase intrappolato in un Canyon dello Utah, negli Usa. Solo, senza cibo, senza acqua e senza speranze, fu costretto ad amputarsi il braccio destro con un coltellino per riuscire a liberarsi e salvarsi. La sua storia a lieto fine l' ha raccontata in un libro "Between a Rock and a Hard Place". Poi è diventata un film, "127 ore", per la regia di Danny Boyle. Sei le nomination all' Oscar. di Tiziana Lapelosa

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