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Andrea Scanzi contro Matteo Salvini, vuole un bagno di sangue: "Tanto vale...". Fino a dove si spinge

Giulio Bucchi
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Un "tentennamento puerile, pietoso e palloso". Andrea Scanzi è uno dei generali del Fatto quotidiano chiamati a guidare l'assalto a Matteo Salvini e, sorpresa, al M5s, invitando i grillini a votare sì all'autorizzazione a procedere contro il ministro degli Interni per il caso Diciotti. Se i 5 Stelle la negheranno, esordisce il sempre pacato Scanzi, faranno "una cosa tanto vergognosa quanto politicamente suicida". E Salvini? "Come spesso gli è capitato, è passato dallo status di ganassa ipotetico a quello di leader moscio che è solo chiacchiere e distintivo". Leggi anche: Il delirio di Scanzi contro i giornalisti a Otto e mezzo, la Gruber lo incenerisce in diretta Tuttavia, il coltello dalla parte del manico ce l'ha il leghista: se andrà a processo, il governo cadrà. "Pazienza - allarga le braccia Scanzi - il Salvimaio ha senso per il M5s solo se a ogni rospo ingoiato corrisponde una vittoria autentica. Altrimenti tanto vale staccare la spina: meglio coerenti con la schiena dritta che pavidi parac***". A meno che, è l'inquietante interrogativo finale, "qualcuno, nel M5S , si sia nel frattempo innamorato - e incollato - alle poltrone come quelli di prima".

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