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Fabio Rampelli, il delirio anti-fascista di Virginia Raggi sui pini di Mussolini: il meloniano la umilia

Gino Coala
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Roma cade a pezzi e Virginia Raggi se la prende con il fascismo. L'ultima sparata della sindaca grillina riguarda l'emergenza degli alberi caduti, dopo alcuni giorni di forte vento e maltempo. A fronte della scarsissima manutenzione al verde pubblico della capitale, la Raggi ha annunciato la sua strategia per dare una risposta a chi la accusa di essere in forte ritardo. Un ritardo che secondo lei è giustificato dagli alberi dei "governi precedenti", in particolare di alberi piantati addirittura dalla dittatura fascista, come ha spiegato in un post che ha scatenato l'immediata reazione del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia. Leggi anche: Rampelli: "Se Salvini ci chiedesse di entrare nel governo...", retroscena sui meloniani: botto leghista Sui social la sindaca ha chiarito che non c'è un rimedio e non basta la manutenzione degli alberi. Per quelli caduti in effetti c'è poco da fare: "Li potremo sostituire piantandone altri, giovani e sani, al loro posto. Molti degli esemplari caduti hanno circa 90 anni: sono stati piantati durante il regime fascista e ora sono giunti al termine della loro esistenza. Si tratta di piante per le quali non bastano le cure ordinarie. So che queste mie parole faranno adirare molte associazioni ambientaliste, ma la situazione del patrimonio arboreo di Roma è questa. Per fare la manutenzione dei 330 mila alberi presenti presenti a Roma servono fondi e, soprattutto, la possibilità di recuperare i ritardi dovuti a decenni in cui troppo poco è stato fatto". Secondo Rampelli, quello della sindaca sembra più una reazione ideologica: "Se la prende con gli alberi di epoca fascista per i quali prevede un taglio radicale, sempre più un'epurazione ideologica che un provvedimento botanico. Inutile ricordare che importanti esperti hanno certificato che esistono metodi tali da rendere compatibile il paesaggio delle nostre città con i pini: monitoraggio arboreo, avvio del famoso bando ancora fermo per censimento, potatura e massa in sicurezza del patrimonio arboreo romano".

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