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Vittorio Sgarbi, la verità sul Bunga bunga: "Eravamo solo io, Berlusconi e le ragazze. E loro..."

Giulio Bucchi
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I dettagli privatissimi di Vittorio Sgarbi sul bunga bunga: "Ho partecipato a tutte le cene. Non saranno state eleganti, ma di cene si trattava. Io e Silvio Berlusconi eravamo gli unici maschi. Sempre e solo io e lui. Sempre". Leggi anche: Imane Fadil, gli ultimi giorni e la voce sulla bozza del suo libro. "Rivelava che..." Intervistato dal Giornale, il professore parla di Imane Fadil, una delle partecipanti alle "cene eleganti", testimone del processo Ruby e morta in circostanze misteriose, ma soprattutto ricorda gli eventi che nel 2011 portarono allo scandalo e al processo contro l'allora premier. "Le ragazze? Io ne portavo dieci, le sue (di Berlusconi, ndr) erano una ventina". Niente sesso, solo "conversazioni allegre". Il Cav "iniziava a raccontare le sue barzellette, con grande impegno e sfoggio di recitazione. Verso mezzanotte lui intonava le sue canzoni preferite e le fanciulle formavano un coretto". Poi si scendeva nella saletta sotterranea: "Io e lui parlavamo dei fatti nostri, le ragazze ballonzolavano la lap dance. Grossomodo dall'una, una e mezzo fino alle due, due e mezzo. Poi tutti a dormire: se qualcuna è andata a letto con lui, sono fatti loro. Non mi riguarda, ma tutta la costruzione sul bunga bunga, i balli discinti, i toccamenti, le avance, le allusioni anche pesanti, è tutta fantasia". Il leader di Forza Italia, conclude Sgarbi, "era il punto di riferimento" delle ragazze. "Per me, erano mantenute. Mantenute, non prostitute che è tutta un'altra cosa. Avevano un rapporto stabile con lui ed erano assolutamente indisponibili con me, anche se io sono un grande seduttore. Qualcuna mi osservava con occhi ammiccanti, ma non ne ho mai conquistata nemmeno una. Invece, un paio di mie amiche dopo qualche serata sono passate dalla sua parte del tavolo".

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