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Luigi Di Maio, Marco Travaglio in tilt: "Così il M5s ha evitato il peggio". Dagospia asfalta il direttore

Gino Coala
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I risultati delle ultime elezioni Europee del Movimento cinque stelle ha dimostrato quanto sia stata fallimentare la strategia messa in campo da Luigi Di Maio con la sua svolta drastica a sinistra, seguita passo dopo passo dal direttore del Fatto quotidiano Marco Travaglio, che infatti è sotto attacco dalla sua stessa redazione che lo ha accusato di essersi piegato fin troppo sulle posizioni grilline. Leggi anche: Berlusconi, Travaglio non rispetta le sentenze: l'ultima vergogna contro il Cav Un affronto che il direttorissimo ha respinto al mittente, peccato però che anche nell'editoriale il giorno dopo la scoppola elettorale dei grillini "non molla", come spiega Dagospia in un eloquente titolo dei suoi. Travaglio sembra non avere intenzione di fare anche una piccola autocritica, convinto che dare sempre del "fascista e razzista" a Salvini paghi ancora. Anzi, Travaglio è convinto che l'aver affrontato il leader della Lega a muso duro abbia evitato a Di Maio il tracollo totale: "Evidentemente il contrattacco aggressivo, identitario e antileghista di Di Maio&C in campagna elettorale - ha scritto il direttore del Fatto - ha evitato guai peggiori (sennò oggi il M5s sarebbe al 15%)". E così, nella lucidissima analisi sulla prima del Fatto, Travaglio perservera sulla strategia che rischia invece di far schiantare il leader M5s, che ha già dimezzato i suoi voti nel giro di un anno. A Di Maio, secondo Travaglio, non resta che "sperare che Salvini si logori". Speranza vanissima secondo Dagospia che gli dedica un chiaro: "Ciao core".

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