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Marco Travaglio, la prima del Fatto per Borrelli gronda lacrime e veleno: l'ultimo schiaffo a Berlusconi

Giulio Bucchi
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Gronda lacrime la prima pagina del Fatto quotidiano dedicata alla morte di Francesco Saverio Borrelli. D'altronde, l'ex procuratore capo di Milano protagonista di Tangentopoli ha di fatto creato i presupposti per la nascita del giornale più manettaro d'Italia e segnato la via al suo direttore, Marco Travaglio. E così, al di là della "epopea" di Mani Pulite, il titolo scelto è "Resistere resistere resistere", il commiato di Borrelli alla magistratura nel 2002 che fu anche il suo slogan più equivoco. Leggi anche: "Il grande errore di Borrelli? Fu Ilda Boccassini". Cosa non sapete sulla Procura di Milano "Era rivolto alla società civile", si difese lui. Ma tutti pensarono alle toghe politicizzate che proprio in quegli anni, guidati dal pool milanese, stavano conducendo una guerra senza quartiere non solo contro le riforme del governo di Silvio Berlusconi, ma pure contro la figura stessa dell'allora premier. Logico che Travaglio, a quella invettiva, sia rimasto molto affezionato.

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