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Carola Rackete senza reggiseno scatena la protesta femminista: "Capezzoli liberi", roba da matti

Davide Locano
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Sabato 27 luglio, via il reggiseno. Che sia per andare a lavorare, a fare la spesa o a fare una passeggiata. È il #freenipplesday (giornata dei capezzoli liberi) organizzato in sostegno di Carola Rackete, la "capitana" della Sea Watch che secondo i suoi fan sarebbe stata criticata per essere andata in procura appunto senza reggiseno. A lanciare l'idea due ragazze di Torino, Nicoletta Nobile e Giulia Trivero. «Il tutto parte dall'articolo di Libero sulla Carola Rackete senza reggiseno», scrive sul social la Nobile. «È una forma di protesta contro l'inconsistenza dell'attuale dibattito politico e crediamo possa essere un segno ironico che possa togliere credito alla becera distrazione politica che utilizza l' umiliazione e il controllo del corpo della donna per offuscare i contenuti». Leggi anche: "Carola Rackete è un uomo": l'ultimo delirio complottista

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