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Roberto Saviano fa propaganda sulla morte del carabiniere a Roma: "Attenzione ai delinquenti politici"

Maria Pezzi
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"La morte di un Carabiniere in servizio non può essere usata come orrido strumento politico contro i migranti". Su Facebook, Roberto Saviano commenta (con il solito buon gusto, si fa per dire) le reazioni all'assassinio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso con 8 coltellate a Roma. "La sua morte - sentenzia mister Gomorra - è già territorio saccheggiato dalla peggiore propaganda". E ancora: "Delinquenti politici che, per allontanare da sé i sospetti sui crimini commessi, non esitano a usare i più deboli tra voi, e i più esasperati (ognuno ha una ragione per esserlo), per alimentare sentimenti razzisti che non hanno ragione di esistere. Quando la camorra uccide, non è pensabile incolpare tutti i campani". Finita? Nemmeno per idea. "Mi rendo conto", continua la firma di Repubblica, "che non è semplice, ma sta a noi comprendere la reale situazione criminale del nostro Paese e difendere il sacrificio di un uomo, di un Carabiniere caduto mentre agiva rispettando il giuramento prestato alle leggi democratiche del suo Paese”. Il solito Saviano: irrecuperabile. Questa volta usa la morte di un Carabiniere per fare una propaganda politica (tra l'altro accusando proprio la propaganda politica) i cui riferimenti sono fin troppo evidenti. Leggi anche: Carabiniere ucciso a Roma, Rita Dalla Chiesa contro Roberto Saviano

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