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Il regista: "Cercavo un attore glaciale"Così è stato scelto l'attore Travaglio

Marco Travaglio nei panni del Professor Maliverni

Antonio Morabito racconta il perché ha assegnato il ruolo del protagonista al giornalista

Nicoletta Orlandi Posti
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Il regista Antonio Morabito gira Il venditore di medicine e sceglie Marco Travaglio per il ruolo del Professor Malinverni, un primario di oncologia corrotto. Ma perché Travaglio? «Non avevamo trovato l'attore che doveva interpretare un personaggio glaciale», spiega il regista, «proviamo a proporlo a Travaglio, ci siamo chiesti. Ha accettato e siamo andati più volte nella redazione de Il Fatto quotidiano a fare le prove».   Protagonista femminile Isabella Ferrari nei panni di una Capo Area che gestisce tutto: «All'inizio ho avuto un po' di dubbi», dice la Ferrari, «era talmente forte il mio personaggio! Questa Capo Area senza nessuna sensibilità mi spaventava. D'istinto non amo i farmaci, ma volevo capire se che ciò che interpretavo era reale. Ho incontrato molte persone e ho sentito un senso di fastidio». Claudio SantaMaria è Bruno, il corruttore di medici,  Ignazio Olivia (Sebba) il medico onesto. «Tutto quello che c'è nel film è assolutamente vero», dichiara Morabito ieri presente al festival capitolino nella Sezione Fuori Concorso, «appartengo ad una famiglia di medici e ne ho viste tante. Per  mio padre, affetto da una rara malattia ai polmoni, non sono riuscito a procurare un farmaco che doveva venire dal Giappone. È andato via per sempre. Il mio film di denuncia ha un senso, perché mi si è aperto un mondo. È stata una necessità. Purtroppo, non si tratta di poche mele marce ma dell'andazzo farmaceutico».   Lo abbiamo visto il suo film e per quanto i giornali e le tv abbiamo elencato negli anni  fatti e misfatti della nostra Sanità, non ci aspettavamo che un regista giovane avesse il coraggio di raccontarli. «Abbiamo ricevuto lettere ai limiti della protesta», prosegue Morabito, «ci sono arrivati insulti anche fantasiosi da informatori scientifici e medici che si definivano indignati. Indignati? Il cavallo di battaglia che usano è: “Questa cosa che dici oggi non c'è più”. Non siamo d'accordo: ci sono pazienti deceduti, scatole di farmaci defustellati. Tre medici che all'inizio del film avevano accettato di prestare per le riprese i loro studi saputa la storia, si sono tirati indietro». Perché si può fare tutto, purché non si sappia. Corruttori e corrotti in un'Italia dove la brava gente ci lascia la vita.  Ma torniamo alla storia. L'Azienda di Bruno è in crisi e lui rischia il posto. Così, in cambio della prescrizione del proprio farmaco offre ai dottori regali di un certo valore, titoli di studi comprati, droga e sesso a pagamento. Il film uscirà a gennaio del 2014, distribuito da Luce Cinecittà. di Annamaria Piacentini

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