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Tortellini "islamici", lo chef star Circiello: "Nessuno mi ha mai chiesto di stravolgere la tradizione"

Maria Pezzi
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“La Federcuochi è la principale custode delle tradizioni enogastronomiche del nostro Paese, non può ammettere che vengano modificate le ricette tradizionali che rappresentano la cultura e la storia di un territorio. L'integrazione è importante e noi sposiamo in pieno le iniziative volte a favorire tale processo ma ci sono innumerevoli altri modi e possibilità, senza arrivare a stravolgere un piatto simbolo conosciuto e apprezzato in tutto il mondo”. E' questo il commento di Rocco Pozzulo, presidente della Federazione Italiana Cuochi, alla proposta di festeggiare il santo patrono di Bologna con il tortellino al ripieno di pollo invece che di maiale. Sul tema è intervenuto anche lo chef televisivo, Alessandro Circiello. “Il tortellino di Bologna risale ad una pergamena del 1110 da una bolla di Papa Alessandro. Viene realizzato con una piccola parte di Mortadella Bologna IGP per tradizione, storia, cultura di quell'epoca. Farli con il pollo – sottolinea lo chef - è come fare un'altra ricetta. Ho cucinato per diverse personalità di tutto il mondo, da Rania di Giordania a Putin, allo sceicco Adel Abuljadayel, ma nessuno mi ha mai chiesto di stravolgere la cucina regionale Italiana che tutto il mondo ci invidia”.

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