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Marco Travaglio, badilata prima di Porta a porta: "Matteo Renzi fa il Salvini senza avere i suoi numeri"

Stefano Boffa
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Stasera, alle ore 22:50, andrà in onda su Rai 1 il duello tra Matteo Renzi e Matteo Salvini e il ring sarà lo studio di Porta a Porta, il noto talk show condotto da Bruno Vespa. In vista di questo antipasto elettorale, il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, nel suo editoriale, si è leggermente sbilanciato nel giudizio sui due contendenti, dando i favori del pronostico al leader leghista, poiché forte dei numeri usciti fuori dai vari sondaggi. Leggi anche: Otto e mezzo, Travaglio e il record di insulti a Renzi in pochi minuti: "Sfasato, imbarazzante, irrilevante" Secondo Travaglio, Renzi starebbe cercando di imitare il savoir-faire di Salvini dinanzi alle telecamere nel tentativo di far parlare di sé, montare la polemica e guadagnare così consensi, ma attualmente non avrebbe i numeri nemmeno per entrare in Parlamento, figurarsi per diventare Presidente del Consiglio, considerando anche la "coppia di fatto" composta da Pd-M5s, che insieme hanno più probabilità di contrastare lo strapotere del centrodestra rispetto al leader di Italia Viva: "L'unione M5S-Pd si batterebbe alla pari col centrodestra, trattando Renzi per quello che ormai è: un pelo superfluo che difficilmente supererebbe la soglia del 3% (tipo Bonino)", è stata la spietata analisi del giornalista. Eppure, secondo Travaglio, i due Matteo non sono così dissimili: entrambi nutrono una certa antipatia per l'attuale presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, però solo uno dei due ha le armi giuste per poter avanzare pretese e rovesciare l'attuale governo tramite il voto, inutile dover specificare chi: "[Salvini] quando ricattava il Conte-1, aveva la pistola carica: puntava alle elezioni, che avrebbe stravinto. Invece la pistola di Renzi è scarica: il suo sogno di un nuovo governo senza Conte non avrebbe i voti dei 5Stelle; ergo, se rovesciasse il Conte-2, si andrebbe al voto (sempre che i cosiddetti "renziani" siano disposti a sbullonarsi dai loro seggi sicuri per non rivederli mai più)", ha rimarcato Travaglio nella sua lucida analisi. Insomma, il confronto tra i due "Mattei", almeno a livello mediatico e di sondaggi, è impari, ma il duello televisivo potrebbe giocare a favore di uno dei due per la crescita dei consensi, e non è detto che Renzi possa uscirne completamente annichilito. Il confronto Prodi-Berlusconi del 2006 docet.   

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