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Federico Vespa, il figlio di Bruno Vespa e il dramma della depressione: "Alcol, farmaci, quella sorta di coma"

Davide Locano
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Non è semplice essere il figlio di Bruno Vespa. E certo non per il celebre papà, ma perché chi pensa che la strada sia spianata, la serenità assicurata, semplicemente sbaglia. A raccontare il dramma della depressione è Federico Vespa in persona, figlio del conduttore di Porta a Porta, che si definisce "benestante, di buona famiglia, con genitori estremamente famosi nei loro campi". Ma Federico - la madre è il magistrato Augusta Iannini - ha vissuto per lunghissimi anni il dramma della depressione. Proprio mamma, spiega, gli ha "salvato la vita senza saperlo". Leggi anche: Bruno Vespa rivela "l'asse Renzi-Di Maio" Dai suoi diciotto anni, il mostro dentro: "Un continuo nodo in gola". Ansia, insicurezza. Ma anche farmaci, terapie, tentativi di liberarsi sistematicamente falliti. Fino all'ultima crisi, la più recente, decisiva: oggi Federico spiega di esserne uscito. "Sono sereno", dopo oltre vent'anni durante i quali, spiega, si è sempre sentito "l'agnello nella tana dei lupi". E Federico Vespa, oggi giornalista e conduttore radiofonico, ha scelto di raccontare la sua battaglia, proprio ora che ha fatto quarant'anni. Lo ha fatto nel libro L'anima del maiale (Piemme, pagg 156, euro 16,90), anticipato da Il Giornale, in cui racconta "il male oscuro della mia generazione". Un "disturbo ansioso-depressivo" che lo ha portato ad affogare il malessere nell'alcol, col bourbon in inverno e con la vodka ghiacciata d'estate. Per alcuni anni, spiega, la sua vita sembrava normale, come se la depressione fosse "in coma farmacologico". Ma poi ritornava, feroce, a rovinargli gli anni migliori. Non solo i diciotto anni, ma anche quelli dell'età più adulta. Fino a quando, grazie all'appoggio della madre, spiega nel libro, è riuscito a riprendere ben salde le redini della sua esistenza.

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