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Emilia Romagna, Lucia Borgonzoni accusa la sinistra: "Maschilisti, hanno un problema con le donne"

Davide Locano
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Una giornata con Lucia Borgonzoni, la candidata della Lega in Emilia Romagna. Una giornata trascorsa dal Corriere della Sera, che la ha accompagnata in una serie di visite in regione, tra aziende e comizi elettorali. Una Borgonzoni spiritosa, che quando il Corsera parla della "idea meravigliosa" che ha in testa risponde: "Se scrive una cosa del genere, i suoi colleghi comunisti, quindi tutti o quasi, le tolgono il saluto". Si arriva poi a Zola Predosa, "zona industriale - ricorda il quotidiano di via Solferino -, uno dei tanti scrigni produttivi dell'Emilia-Romagna". E proprio a pochi passi si trova il quartier generale della Faac, il colosso di automazione per cancelli e barriere, che ora appartiene alla Curia. La Borgonzoni, nel 2015, manifestò insieme a Matteo Salvini davanti a quei cancelli, all'epoca lei correva da sindaco di Bologna. "La gente ci passava davanti che sembravamo invisibili, che avessimo la peste addosso, non ci filava nessuno - ricorda -. Oggi le aziende non si vergognano, e fanno la fila per invitarci, non so più dove mettere gli appuntamenti". Leggi anche: Emilia Romagna, Paolo Becchi replica a Bettino Craxi La sfida della candidata non è semplice, deve convincere imprese e associazioni che, del loro sistema consolidato da decenni, non cambierà niente. "Dicono che non ho mai amministrato nulla, ma andate a chiedere di come ho gestito i fondi che avevo quando era sottosegretaria alla Cultura - rimarca la Borgonzoni -. Dicono che Salvini andrà via, che sta facendo lui la campagna elettorale. Matteo è sempre venuto qui, anche quando la Lega era al due per cento. Adesso che siamo al trenta cosa si fa, lo lasciamo a casa? Ci sarà anche dopo, quando al governo ci sarò io", sottolinea. E ancora, una replica a chi sostiene che il leader la abbia oscurata: "Con me ha un atteggiamento paternalista. All'inizio di questa campagna ci soffrivo, quando dicevano che Salvini mi oscurava. Ora capisco che è un problema loro, di maschilismo. Il centrosinistra ha un problema a confrontarsi con il genere femminile", conclude picchiando durissimo.

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