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Fini sulla decadenza: "Finisce la parabola di Berlusconi, disgregatore del centrodestra"

L'ex alleato del Cav sceglie il palco di casa Travaglio per commentare l'ultimo giorno nei palazzi dell'arcinemico

Roberto Procaccini
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"Oggi si chiude la parabola di Silvio Berlusconi: è partito per essere il federatore del centrodestra, ha finito per esserne il disgregatore". Chissà da quanto aspetta questo giorno, se da quell'aprile 2010 del famoso rimbrotto "Che fai? Mi cacci?", o dallo scorso febbraio, quando le elezioni ne hanno sancito l'esclusione dal Parlamento. Fatto sta che Gianfranco Fini, ex segretario di An, cofondatore del Pdl e grande traditore del Cav per dare vita al suo Fli, oggi finalmente vede scorrere dalle sponde del fiume il cadavere del nemico. E' il gorno della caduta di Silvio Berlusconi, per anni grande alleato, adesso arcirivale. E quale palco sceglie Gianfry per godersi lo spettacolo? La più ostile è possibile al Cavaliere: la webtv del Fatto Quotidiano. E allora eccolo, Fini, con Antonio Padellaro, Peter Gomes in collegamento da Milano, e Stefano Feltri. E' una lunga chiaccherata che si svolge mentre in Senato si avvicina il voto di decadenza. Fini trova il tempo di parlare di "metodo Boffo" e della casa di Montecarlo, del suo ultimo libro e di Matteo Renzi. Gianfry prova anche a rifarsi una virginità (politica): "Io di sinistra? Frottole. Quando si parla di Ppe - rilancia in vista delle Europee - si parla di un contenitore di partiti di destra, non dell'internazionale democristiana".

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