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Coronavirus, Vittorio Sgarbi: "La morte sarà di fame, per questo Conte potrebbe essere denunciato"

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Vittorio Sgarbi nutre ancora qualche dubbio sulla gravità del coronavirus. Per il critico d'arte "la morte sarà di fame e non di virus", così come confermato in un suo video pubblicato su Twitter. "Il decreto criminogeno del governo uccide l'economia. Nessun paese, a parte l'Italia, ha adottato queste misure. Misure che bloccano il Paese in quella che è un'intera zona rossa dove i cittadini possono spostarsi solo ed esclusivamente per ragioni familiari, di salute o lavorative.

 

"La psicosi di massa fa più danni del virus visto e considerato che la percentuale di morti equivale a quella di una semplice influenza, ossia 10mila morti ai quali ancora non siamo arrivati". Il primo effetto che il critico imputa al governo è la morte di dieci detenuti, "in carceri il cui decreto non è stato applicato". E per questo - afferma Sgarbi - "Giuseppe Conte potrebbe essere denunciato". Poi il secondo effetto: la perdita per molti del lavoro. Il premier e tutto l'esecutivo hanno obbligato gli esercizi commerciali a chiudere alle 18, generando un circolo vizioso per l'economia.

 

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