Vittorio Sgarbi contro Alfonfo Bonafede: "Untore, va indagato. Anche i carcerati hanno diritto alla salute"
Vittorio Sgarbi punta il dito contro il governo. Nello specifico, protagonista della sua invettiva è Alfonso Bonafede. Il ministro della Giustizia - secondo il critico d'arte - "è in piena flagranza di reato". "Mi chiedo - fa sapere - come possa vivere serenamente in questi giorni il ministro Bonafede. Come può garantire la distanza di sicurezza di un metro in carceri dove sono in tre in quattro, in cinque insieme... Lei, dunque, per la sua responsabilità giuridica e morale, è indagato! Un giudice che abbia correttezza dovrebbe indagarla perché lei è un untore...''.
Sgarbi, in un Aula a Montecitorio non le manda di certo a dire e accusa il Guardasigilli di violare le misure sanitarie imposte dal governo e per questo andrebbe indagato. Il riferimento è ai carcerati. Questi ultimi per il critico d'arte devono "vedere tutelato il proprio diritto alla salute. Come si può garantire la distanza di sicurezza in carceri sovraffollate? lei Bonafede è un untore", chiosa. Nel decreto varato dal governo infatti solo i detenuti con reati lievi potranno usufruire dei domiciliari, per evitare pericolosi assembramenti.