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Giuseppe Conte, Papa Francesco e Sergio Mattarella sono la vera "cabina di regia" per evitare errori

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Le decisioni di Giuseppe Conte sull'emergenza coronavirus, secondo Affari Italiani, in alcuni casi sono state concordate con il Papa e il presidente Sergio Mattarella, Con il secondo è anche nella logica costituzionale della repubblica italiana. Stupisce più, magari, il primo caso visto che in Italia esistono i Patti Lateranensi, a meno che gli incontri con Bergoglio non li si voglia prendere come suggerimenti o consigli.  Lunedì mattina, scrive il sito, Papa Francesco ha visto Giuseppe Conte. Il colloquio è servito a rinsaldare un rapporto che rischiava di sfilacciarsi anche per via di alcune uscite del ministero dell’Interno che l’ingresso dei cattolici nelle chiese. Il Viminale per una notte era riuscito persino a far sbarrare del tutto le chiese a Roma con un decreto che ha fatto infuriare il Papa, tanto che la mattina dopo da Santa Marta tuonò contro le “misure eccessive” facendole immediatamente riaprire andando poi platealmente a visitare quella di San Marcello a via del Corso, dopo una non breve passeggiata a piedi.

 

 

Anche il Quirinale non vuole che Conte faccia errori nei rapporti con i poteri che contano davvero. Conte, nel suo discorso in tv, si è lanciato in una smentita pubblica nei confronti del Viminale (per la questione della passeggiata genitori-figli). La vera cabina di regia della crisi coronavirus non è quindi - conclude Affari Italiani, con Meloni e Salvini. Conte l’ha costruita con Mattarella e Papa Francesco, due pesi massimi che possono assicurargli il futuro politico da leader a cui spasmodicamente il premier.

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