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Lockdown e Fase 2, Bruno Vespa contro Giuseppe Conte: l'Italia è sola. Troppe nubi sulla ripartenza

Bruno Vespa

Deluso

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Bruno Vespa, oggi sul Giorno, analizza il discorso del premier Conte di ieri sera che ha prolungato il lockdown fino al 3 maggio. Il giornalista è dubbioso sulla piccola patrimoniale che il Pd ha proposto per i redditi lordi superiori agli 80mila euro. Si raccoglierebbero 1,3 miliardi. "In un Paese di evasori di massa, è giusto colpire 800mila persone (per l' 85 per cento lavoratori dipendenti e pensionati, cioè chi non può evadere), l' 1,9 per cento del totale, che da sole già versano il 25 per cento di tutta l' Irpef?", si chiede Vespa.

 

 

  Inoltre nel suo articolo svela che il governo è paralizzato dagli scienziati e sorprendentemente dai sindacati: i lavoratori evidentemente preferiscono la cassa integrazione al lavoro. Con il rischio, precisa,  di tornare a fabbriche ormai chiuse. La Spagna, che ha più contagi di noi e un numero di morti vicino ai nostri, da lunedì fa ripartire tutte le attività. Ha molta paura del crollo economico. Noi meno. La speranza è che il nuovo comitato per le riaperture, presieduto da un grande manager come Vittorio Colao, riesca ad arginare il disastro, conclude il conduttore di Porta a Porta, 

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