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Giampiero Mughini contro Carlo Verdelli: "Partigiani si nasce? No, faziosi".

Se la nuova sinistra fa rimpiangere il Pci

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Il gruppo editoriale Gedi è passato sotto il controllo di Exor ed è stato immediato il cambio di governance e dei direttori delle testate giornalistiche. Maurizio Molinari ha lasciato La Stampa a Massimo Giannini e ha preso il posto di Carlo Verdelli a La Repubblica. “Partigiani si nasce, e non si smette di esserlo”, ha scritto l’ormai ex direttore del suo editoriale di addio. Una concetto che non è piaciuto a Giampiero Mughini, che ha condiviso il suo parere a riguardo con Dagospia: “Quella frase mi ha lasciato in bambola. Verdelli fa riferimento alle vicinissime e immancabili commemorazioni del 25 aprile, dalle quali la retorica colerà a fiotti al punto da oscurare le roventi verità storiche di quella data simbolo. Partigiani non si nasce affatto - è il commento di Mughini - semmai si nasce faziosi, ‘di parte’, e quella è una sciagura che ha colpito tantissimi della mia generazione”. 

 

 

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