Massimo Cacciari: "Coronavirus, la spinta che cambia la società", ma la democrazia rischia di rimanere schiacciata
Il coronavirus è un “formidabile acceleratore” della trasformazione del capitalismo e la democrazia rischia di rimanere schiacciata. È il timore che Massimo Cacciari ha manifestato in un’intervista a La Stampa: “Se in pochi mesi in Italia raddoppia il numero già alto dei disoccupati, si pongono problemi sociali ed economici gravissimi. Si impone l’esigenza di immaginare interventi assistenziali poderosi”. L’emergenza sanitaria è sotto controllo da diverse settimane, ma in noto filosofo è preoccupato dalle trasformazioni politiche innescate: “Lo Stato sarà spinto ad assumere una fisionomia decisionista-autoritario. La risposta del governo è stata occasionale, la vicenda dei ‘congiunti’ dimostra lo stato di confusione che regna. La crisi ha fatto venire alla luce i vizi storici del sistema italiano, a partire dalla fragilità delle Regioni”. La democrazia sopravviverà all’emergenza? “Dipende - è stata la risposta di Cacciari - La politica deve mettersi gli stivaloni magici del gatto e dobbiamo tutti sperare che si metta a correre davvero. Perché, se non ce la fa, sarebbe l’infarto delle democrazie liberali e già si vedono i modelli che riscuotono più consenso: la Cina e la Russia sono davanti a noi. La sfanghiamo - ha concluso - se tutti i leader europei diventano consapevoli del rischio”.
"Qualcuno sì e altri no, ma perché?". La lucidità di Cacciari: una domanda per azzerare il governo