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Coronavirus, Roberto Burioni: "Ora deve decidere la politica, altrimenti saremmo una dittatura della scienza"

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È l’ora delle decisioni difficili, che non possono essere delegate alla scienza ma spettano esclusivamente alla politica: è il concetto espresso da Roberto Burioni su Medical Facts. Il coronavirus ha stravolto tutto, ma ha anche restituito dignità e centralità alla comunità scientifica, che in passato ha dovuto ingoiare tanti rospi: “Nel dibattito sull’obbligo vaccinale che si è svolto qualche tempo fa - ricorda il virologo marchigiano - si sono ascoltate nell’aula del Senato delle bestialità tali da fare drizzare i capelli a chiunque abbia in minimo rispetto la scienza”.

Di colpo la situazione è cambiata: “La scienza non solo è l’unica strada per vincere il coronavirus, ma gli scienziati e i medici sono diventati improvvisamente quelli che devono decidere se riaprire i bar e i ristoranti, se riprendere le lezioni a scuola, se permettere lo spostamento dei cittadini e la ripartenza delle attività produttive”. È assolutamente errato gettare questo peso sulle spalle della comunità scientifica, che può dire solo quello che sa: come si trasmette la malattia, quali comportamenti possono essere pericolosi e quali possono essere le conseguenze dell’infezione. “Come tradurre queste informazioni in provvedimenti concreti - spiega Burioni - non è compito della scienza, altrimenti ci troveremmo in una dittatura (della scienza, ma pur sempre dittatura), e invece la Repubblica italiana è una democrazia”. 

 

 

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