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Greta Thunnberg ora parla di coronavirus. L'intervista alla Cnn che ha scatenato le ironie di mezza America

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Prima voleva salvare la vita del pianeta, adesso pretende di salvare la vita degli esseri umani. Da speranza del mondo ambientalista a piccola virologa il passo è stato breve. È bastato cambiare qualche sigla: se fino a tre mesi fa era impegnata nella lotta alla CO2, adesso si cimenta nella guerra al SARS-CoV2, ossia al coronavirus. È la storia in pillole di Greta Thunberg, tuttologa del niente, presunta esperta di cose che al più ha origliato in tv, 17enne beneficiaria di una fama mondiale, la cui ragione resta un mistero.
Vedendo offuscarsi la sua immagine durante la quarantena, e non potendo più organizzare i suoi affollatissimi scioperi in piazza, la furba Greta ha pensato di riciclarsi, termine perfetto per un' ecologista. E così due giorni fa si è presentata in tv, in un programma della CNN, circondata da esperti (veri), a pontificare sul coronavirus.

 

 

 

Ma che diavolo ne saprà la piccoletta svedese di un tema su cui gli stessi virologi sembrano capirci poco?, era la facile obiezione. Vero, ma lei è consentito tutto.
E infatti, durante la trasmissione "Coronavirus. Fatti e paure", la Thunberg ha dimostrato di poter sproloquiare, rovesciando anche verità acclarate.
Mentre tutti sanno che il virus colpisce perlopiù gli anziani, per Greta bisogna stare attenti in particolare ai più piccoli. «Come la crisi climatica», avverte, «la pandemia da coronavirus è una crisi sui diritti dei bambini. Riguarderà i bambini, adesso e nel lungo termine, e i gruppi vulnerabili saranno quelli che subiranno il maggiore impatto». Per carità, le vite dei bambini sono importantissime, ma non risulta a nessuno che il Covid abbia falcidiato gli under 18 Se non prende abbagli, la Thunberg si lascia andare al suo solito repertorio di banalità. Non avendo competenze scientifiche, nel programma ripete il vecchio mantra: «La nostra vita dipende dalla scienza e dobbiamo iniziare a dare ascolto a scienziati ed esperti». Peccato però che, proprio durante l' emergenza coronavirus, la scienza abbia dimostrato di non avere verità infallibili. E allora meglio limitarsi a consigli di buon senso: «Molti contagiano senza accorgersene», annuncia Greta in tono solenne. «Dobbiamo essere molto attenti perché le nostre azioni possono fare la differenza tra la vita e la morte di altre persone». Ammazza oh, non lo aveva mai detto nessuno.
Di fronte a questo spettacolo imbarazzante si sono scomodate voci autorevoli del mondo conservatore americano, che già di base sopporta molto poco la CNN, nemica acerrima di Trump, come fa notare sputniknews.com. Addirittura interviene il figlio del Presidente, Donald Trump jr, che si fa beffe della svedesina: «Greta ha avuto una straordinaria carriera da adolescente», scrive su Twitter. «Ora è una specialista in malattie infettive ed epidemiologo di fama mondiale. È davvero impressionante». Rincara la dose, con fine ironia, Ian Bremmer, politologo esperto di relazioni internazionali: «Greta Thunberg», avverte, «appare in un programma della CNN sui cambiamenti cli Ah no, è sul coronavirus. Bene, ora sono confuso». A difendere l' attivista onnisciente ci pensano invece i guardiani della sinistra politicamente corretta, che addirittura gridano al sessismo per gli attacchi alla ragazzetta. Si va dalla scrittrice Roxane Gay all' attivista Charlotte Clymer che fa notare: «Innumerevoli uomini ci hanno afflitti per anni via cavo con pericolose sciocchezze, ma molti di voi hanno deciso che Greta Thunberg, 17 anni, va troppo lontano. E questo non è sessismo?».
La verità è che, nella sostanza, Greta comincia a essere scaricata anche dai più importanti leader mondiali. Fino a qualche mese fa, ad esempio, il governo della Merkel puntava all' obiettivo ambizioso di ridurre le emissioni di CO2 del 55% nel 2030.
Ora invece la Cancelliera ha abbandonato la scialuppa dei gretini. Come ha fatto sapere Luis Manuel Schultz, responsabile all' energia dell' ambasciata tedesca presso l' Ue, la Germania non sarebbe più intenzionata a ridurre le emissioni oltre il 40%. E vorrebbe respingere al mittente le proposte della Commissione europea che intende tagliare le emissioni del 50-55% e ancor più quelle del Parlamento europeo che punta a un taglio netto del 65%.
A causa del coronavirus, insomma, molti leader hanno compreso che è molto più urgente salvare le imprese che pretendere di salvare il pianeta. E chissà allora che questa emergenza non abbia avuto almeno un effetto positivo: far scomparire Greta sia dalle piazze che dai tavoli dei potenti. E farla tornare a scuola, affinché impari qualcosa.

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