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Luca Zaia sotto attacco da Travaglio: "Il Veneto non lo ha salvato lui, ma Crisanti". Ma il Fatto si contraddice da solo

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"Zaia? No, il Veneto lo ha salvato Crisanti". Il Fatto quotidiano oltre la faccia tosta: il giornale diretto da Marco Travaglio da tempo sta conducendo una battaglia contro i governatori leghisti di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia. Ma mentre per il primo i numeri dell'emergenza coronavirus sono ancora pesanti, a fronte comunque di uno tsunami sanitario con nessun paragone nella storia italiana del Dopoguerra, per il secondo si intravedono pochissimi spunti critici. Il Veneto, che ha avuto in Vo' Euganeo uno dei primi due focolai del virus (l'altro, in contemoporanea, è stato quello di Codogno) è stato additato da tutti come il modello virtuoso della "Fase 1".

 

 

 

Dunque, a cosa può attaccarsi il Fatto? Al virologo che ha guidato la task force regionale per arginare il contagio. Il professor Andrea Crisanti ha avuto pesanti contrasti con Domenico Mantoan, scelto da Zaia nel 2010 prima come supermanager della sanità veneta e quindi come preseidente dell'Aifa. Eccola, la colpa di Zaia. Che poi il governatore abbia sostenuto su tutta la linea Crisanti per il Fatto diventa un dettaglio. E dire che lo scrivono anche nell'occhiello dell'articolo: "Il virologo ha suggerito la ricetta vincente al governatore, che lo ha ascoltato". Sfugge cos'altro avrebbe potuto fare Zaia per meritarsi il plauso dei travaglini. 

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