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Luca Zaia e Andrea Crisanti, il caso che scuote Veneto dopo gli elogi a Francesca Russo

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È scontro tra la squadra di Luca Zaia e il virologo Andrea Crisanti. Al centro della bagarre il ruolo del direttore del laboratorio di Microbiologia dell’Aziende Ospedaliera di Padova, ossia la mente del massiccio piano di tracciamento dei contagi che contro l’opinione dell’Oms e dell’Istituto Superiore di Sanità ha permesso al Veneto di contenere il numero delle vittime rispetto alle altre regioni. Zaia ha deciso di intervenire per ristabilire quelli che a suo dire sono "ruoli, meriti e responsabilità". Qualche giorno fa il governatore ha detto che lui e soltanto lui "contro legge" aveva deciso di chiudere Vo’. "Il professor Crisanti mi chiamò per collaborare, proponendomi uno studio specifico su Vo’". Una ricostruzione - come spiega Il Corriere - confermata ieri dal sindaco di Vo’, Giuliano Martini. Nell’occasione Zaia enfatizzò al contrario il ruolo di Francesca Russo, direttore del Dipartimento di prevenzione della Regione, definita da Zaia "la madre del piano che prevede i tamponi, l’isolamento e insomma tutto ciò che oggi viene citato come il modello vincente del Veneto".

 

 

Frasi che però Crisanti non ha preso bene: "Vengono dati meriti a persone che non ne hanno. Se la dottoressa Russo aveva un piano sui tamponi, deve spiegare perché l’8 febbraio il suo ufficio mi ha intimato di non farne più a chi tornava dalla Cina. Dire che aveva un piano è una baggianata. Vogliamo prendere in giro tutti? Io non ho interessi politici, se volete credere alle favole siete liberi di farlo. Fino a ieri pensavo che collaborassimo e che i meriti venissero riconosciuti… Vogliono riscrivere la storia". Ed ecco che è arrivata la replica anche della diretta interessata. Un botta e risposta che ha messo in difficoltà Zaia: "Non voglio polemiche tra fuoriclasse, voglio fare da paciere. Il merito è della squadra".

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