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Emilio Fede, la confessione su Luigi Di Maio: "Quando mi ringraziò perché avevo avuto l'umiltà di andarlo a salutare"

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"Questa non ci voleva proprio". Emilio Fede è distrutto. L'arresto a Napoli mentre si trovava a cena con la moglie in occasione del suo 89esimo compleanno è stato un fulmine a ciel sereno. Per lui l'accusa è di non aver rispettato i domiciliarli impostigli a Milano. "Peraltro - spiega l'ex direttore del Tg4 raggiunto telefonicamente dal Tempo -, un mese fa, dal Tribunale di sorveglianza di Milano avevo ottenuto la concessione di una detrazione di pena, rilevato che nel periodo in questione avevo osservato gli obblighi imposti. Quindi, stava andando tutto bene".

 

 

Nonostante l'affetto, qualcuno nel mondo politico l'attacca. Si tratta di Alessandro Di Battista che ha scritto che Fede è l'interprete di "una stagione di impunità, di superbia, eccetera, eccetera". "Non me ne frega niente - ribatte il diretto interessato -. Scrivano quello che vogliono. Tanto, mica dai 5Stelle ci si può aspettare che dicano 'Bravo Emilio Fede'. Però voglio sottolineare che io ho un ottimo rapporto con Di Maio". Una dichiarazione inaspettata, che lascia tutti a bocca aperta: "Una volta - prosegue - l'ho incontrato in un ristorante, sempre qui a Napoli. Mi sono alzato e sono andato a salutarlo, perché è così che si fa di fronte ad un ministro della Repubblica. Prima di andare via, invece, lui che si è avvicinato al mio tavolo, e mi ha detto: 'Volevo ringraziarla, perché ha avuto l'umiltà di venirmi a salutare'. È un gesto che ho apprezzato molto, del resto non mi importa niente". Una frecciatina vera e propria che mette ancora più zizzania in un Movimento 5 Stelle già allo sbando.

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