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Alessandro Sallusti e la verità che nessuno osa dire: "Salvini l'utile idiota di Conte e di Di Maio"

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Il governo Pd e M5s è nato dopo lo strappo di Matteo Salvini che ha voluto concludere l'esperienza gialloverde in anticipo. E se molti addossano al leghista la colpa di aver peggiorato la situazione, non è della stessa idea Alessandro Sallusti. Il direttore del Giornale, nel suo editoriale, prende le difese dell'allora ministro dell'Interno: "Per un attimo il leader della Lega pensò di poter svoltare, andando a votare forte del trenta e passa per cento che i sondaggi gli accreditavano. Ma l'attimo durò per l'appunto un attimo, fu da subito chiaro anche a lui che nessuno, ma proprio nessuno, aveva intenzione di consegnargli le chiavi del Paese mettendo fine anticipatamente alla legislatura".

 

 

Infatti, nonostante la crisi di Ferragosto, gli italiani non andarono a votare. Anzi, si ritrovarono con un governo di incapaci che vanno avanti a suon di "salvo-intese". "I più, anche nel suo mondo - prosegue Sallusti - ritengono che fu un clamoroso sbaglio, figlio di inesperienza, di un eccesso di esuberanza e di sicurezza e, perché no, di arroganza. Ma i più dimenticano che la Lega non aveva i numeri parlamentari, né gli appoggi internazionali, per provare a incidere davvero sull'azione di governo". Per il direttore il leader della Lega non avrebbe potuto chiedere, né tantomeno ottenere qualcosa: "Salvini insomma, di lì a poco sarebbe diventato l'utile idiota di Conte e di Di Maio, che avrebbero comunque addebitato a lui l'inevitabile paralisi del governo e del Paese".

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