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Massimo Giletti sotto scorta, Alfonso Bonafede muto: "Sto ancora aspettando". La rabbia di mister Non è l'Arena

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Massimo Giletti è sotto scorta a causa delle minacce del boss Filippo Graviano, che è stato intercettato in un carcere di massima sicurezza mentre criticava duramente il conduttore di Non è l’Arena per la troppa attenzione dedicata all’uscita di centinaia di detenuti per l’emergenza coronavirus. “Il ministro fa il suo lavoro e loro rompono la min***”, è la frase rubata a Graviano, che parlava di Alfonso Bonafede contrapposto a Giletti ed al magistrato Nino Di Matteo, quello che ha sollevato un polverone sul Dap.

 

 

Il giornalista di La7 ha rilasciato una lunga intervista ad affaritaliani.it, in cui ha parlato anche del guardasigilli grillino: “Dal ministro Bonafede aspetto ancora una presa di distanza dalle parole pesanti di Graviano, io ancora oggi non ho visto una presa di distanza pubblica del ministro. Sto aspettando e ho chiesto una presa di posizione pubblica in nostra difesa… sto ancora aspettando e mi stupisce che non sia stata fatta ancora, alla luce di tutto quello che sta succedendo”. Inoltre Giletti è rammaricato perché “purtroppo quando ci si occupa di inchieste sulla mafia alla fine chi lo fa in modo forte finisce sotto scorta. Le persone che gestiscono il Paese dovrebbero chiedersi come mai accada. È normale una cosa del genere? Questa è la domanda che dovrebbero porsi davvero e che va al di là delle emozioni personali che uno può vivere”. 

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