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Verona, Paolo Berizzi segnalato e censurato. Tweet di insulti sparito, lui rincara: "Solo gli odiatori seriali non hanno capito"

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Paolo Berizzi ha innescato una polemica non indifferente per la sua infelice uscita sul nubifragio di Verona e per le sue scuse che in realtà non erano affatto tali, piuttosto ribadivano il concetto con toni diversi. L’inviato di Repubblica è sotto scorta dopo le minacce ricevute in seguito alle inchieste su neofascisti ed estrema destra, ma ciò non toglie che stavolta è nel torto. Al punto che Twitter ha deciso di rimuovere il suo post che ha ricevuto numerose segnalazioni: non vi è però la certezza, perché c’è chi sostiene che sia stato il diretto interessato a cancellarlo. Ma ciò non cambia la sostanza delle cose: “Sono vicino a Verona e ai veronesi per il nubifragio che ha messo in ginocchio la città - aveva scritto Berizzi - i loro concittadini nazifascisti e razzisti che da anni fomentano odio contro i più deboli e augurano disgrazie a stranieri, negri, gay, ebrei, terroni, riflettano sul significato di karma”. Poi ha corretto il tiro con quelle che dovrebbero essere delle scuse: “Sono sicuro che la maggioranza dei veronesi, a differenza di una minoranza di odiatori seriali ben noti in città, abbia capito il senso del mio messaggio. Ribadisco la mia piena, totale e incondizionata solidarietà a tutti i cittadini di Verona colpiti dal nubifragio ieri”. 

 

 

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