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Alberto Zangrillo, vergogna contro il medico di Berlusconi: "Se sei povero è coronavirus, se sei ricco invece..."

Salvatore Dama
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Irriso, sfottuto, dileggiato. Per cose che, oltretutto, non ha mai detto. È il destino del professor Alberto Zangrillo. Considerato, a torto, il "capo dei negazionisti". Soltanto perché si è permesso di rompere il muro del pensiero unico. Perché, dati alla mano, ha contestato chi dispensava allarmismo. I professionisti del Covid-19. Virologi. O, spesso neanche tali, che hanno visto schizzare la propria popolarità durante il lockdown. E che, finita la quarantena, non avevano nessuna voglia di tornare nell'ombra. Men che meno alla routine quotidiana. Zangrillo non ha mai negato l'esistenza del virus. Si è limitato a commentare i dati partendo dal suo osservatorio privilegiato. È primario di Anestesia e Rianimazione all'Irccs San Raffaele di Milano e prorettore dell'Università Vita-Salute di Milano. In questa veste ha osservato lo svuotarsi delle terapie intensive.

E degli ospedali. Questa seconda ondata (per chi la chiama così) non ha le caratteristiche drammatiche della prima. Proprio l'altro giorno Zangrillo aveva condiviso sui social un grafico riassuntivo di un lavoro pubblicato su Critical Care: «In questo studio hanno dimostrato come una bassa carica virale è risultata indipendentemente associata a un ridotto rischio di essere intubati e morire: i pazienti intubati e deceduti avevano una carica virale 8 volte superiore a quelli sopravvissuti/non intubati». Poi sono successi i casi di Flavio Briatore e di Silvio Berlusconi. Entrambi contagiati, ma senza sintomi. E anche questo fatto confermerebbe la tesi zangrillina della minore pericolosità odierna del Covid. Briatore e Berlusconi sono entrambi over settanta, dunque catalogabili nella fascia a rischio. Il patron del Billionaire dopo un paio di giorni di osservazione è stato dimesso. Ed è a casa Santanchè dove sta trascorrendo la quarantena. Il Cavaliere è nella sua villa di Arcore, in isolamento, asintomatico pure lui.

 


MASSACRATO
Eppure lo stanno massacrando. A Zangrillo. Sui social. Dai suoi colleghi fino all'ultimo troll. «Un negazionista curato da un negazionista», è stata la battuta più ricorrente quando Briatore è stato ricoverato al San Raffaele. Ora sfottono Berlusconi. «Povero Silvio», scrivono, «in che mani ti sei messo...». E cose così. Ma la barzelletta che supera le altre, in termini di cattivo gusto, è quella sulla presunta prostatite berlusconiana. («Non è Covid, come per Briatore»). Pessima, perché all'ex premier è stata asportata la prostata nel 1997, in seguito a un tumore. «Tanti auguri di pronta guarigione. A tutti i pazienti infettati da un virus dichiarato clinicamente estinto dal loro medico». Il commento del biologo Enrico Bucci, docente negli Usa alla Temple University di Filadelfia, scatena i social, riaccendendo il dibattito su asintomatici e malati. «Fate attenzione, per favore», è il monito di Bucci che aggiunge un post scriptum: «Come Briatore, nemmeno Berlusconi mi è particolarmente simpatico. Ma cancellerò ogni commento che gioisca per l'infezione sua o di altri». Di commenti in realtà ne piovono di ogni genere. Alcuni ironizzano parlando di «prostatite contagiosa», altri giudicano il post «di dubbio gusto» e «gratuito».

I COMMENTI
Ma, del resto, sui social vale tutto. Liliana Armato ribattezza il professore «Zangrillstein». Ibico scrive: «Berlusconi ha il coronavirus, ma per Zangrillo è solo un'influenza elegante». Udo Gumpel: «E ora Zangrillo cosa darà a Berlusconi per curarlo? La camomilla». Luca Bottura sfotte anche l'Esselunga: «Lo spot con i clienti e i cassieri senza mascherina deve averlo sceneggiato Zangrillo». Macina condivisioni la foto di Briatore e Berlusconi in Sardegna, con la didascalia «Zangrillo' s boys». Un altro meme tira in mezzo la Santanchè. Con una finta dichiarazione: «Ho sentito Zangrillo, è sciatica». «Hanno Stato Gli Insegnanti» percula: «Qualcuno ha il numero di Zangrillo? Mentre tossivo mi sono fatta la pipì addosso. Temo si tratti di prostatite polmonare». Il dottor Giancarlo apprezza la «testardaggine del Covid, che da quando Zangrillo ha detto che è clinicamente morto sta contagiando i suoi pazienti uno a uno». Kotiomkim: «Se sei povero è Covid, se sei ricco è prostatite». 

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