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Silvio Berlusconi, il prof Clementi sulla carica virale da record: "Trattamento tempestivo, Zangrillo è stato bravo"

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“Il professor Clementi ha studiato il mio tampone ed è rimasto sorpreso dell’entità della carica virale che è stata la più alta tra le decine di migliaia osservate al San Raffaele”. Così Silvio Berlusconi ha tirato un sospiro di sollievo dopo essere stato dimesso dall’ospedale, dove ha passato dieci giorni da ricoverato con il coronavirus: ora è in isolamento domiciliare in attesa di negativizzarsi. Secondo Massimo Clementi la carica da record del Cav è una buona notizia: “Si è abbassata, segno che la cura funziona. È un parametro che abbiamo seguito e osservato durante tutto il ricovero e il trattamento. Serve sapere quanto virus c’è perché, in caso di terapia con farmaci antivirali (come il remdesivir assunto da Berlusconi), il monitoraggio viene dato proprio dalla curva di abbassamento della carica virale fino alla sua negativizzazione”.

Il professore ha preferito non sbilanciarsi sullo stato di positività dell’ex premier (“sono dati personali, ha dichiarato), ma ha spiegato che “se l’avete visto nella forma che aveva oggi è perché le cose stanno andando bene. Evidentemente l’infezione è stata tempestivamente diagnosticata ed Alberto Zangrillo è stato veramente bravo. L’inizio di polmonite è stato rapidamente trattato”, aspetto che si è rivelato decisivo per Berlusconi, che è pur sempre un paziente che ha delle “criticità per età e patologie pregresse. Il fatto che lo abbiate visto così - ha concluso il virologo - vuol dire che la cura funziona e le cose stanno andando bene”. 

 

 

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