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Augusto Minzolini, cosa non ha capito Marco Travaglio: "Esulta? Taglierebbero anche la sua testa"

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“Buffo il trionfalismo di Luigi Di Maio e Marco Travaglio per la vittoria del Sì”. Augusto Minzolini è tornato a parlare dell’esito del referendum sul taglio dei parlamentari e non ci è andato con il sottile con il direttore del Fatto Quotidiano e il suo protetto, l’ex capo politico dei 5 Stelle: “Dimenticano che dai tempi di Nerone il popolo è sempre incline al pollice verso, taglierebbe oltre ai deputati anche giornalisti, magistrati e Travaglio. Applaudì per teste tagliate da Robespierre come quando tagliarono la sua”. Insomma, Minzolini continua a pungere a distanza il direttore del Fatto, dal quale tra l’altro ha ricevuto recentemente una denuncia: “Mi ha querelato per avergli scritto qui sui social faccia di c. Eppure ho spiegato sempre qui in passato che ‘c’ stava per cerbiatto e non per culo. Proprio lui che si è difeso da una mia querela per un insulto dicendo ‘la mia è satira!’. Chi di satira ferisce, di satira perisce”. 

 

 

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