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Augusto Minzolini contro Conte: "Venti giorni fa ero l'unico". Governo impreparato alla seconda ondata del coronavirus

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Venti giorni fa ero quasi in solitudine a stigmatizzare l’impreparazione con cui il governo è arrivato all’appuntamento con la seconda ondata”. Così Augusto Minzolini si è preso una rivincita amara sui social, proprio nelle ore in cui si discute sull’ipotesi di introdurre un coprifuoco su tutto il territorio italiano per contrastare l’epidemia da coronavirus. Di certo c’è che il Dpcm firmato da Giuseppe Conte qualche giorno fa è già vecchio: servono ulteriori misure restrittive perché la situazione rischia di andare fuori controllo, soprattutto in Campania, in Lombardia e nel Lazio. “Ora di fronte ai numeri - ha aggiunto Minzolini - pure i giornaloni si sono tolti le bistecche dagli occhi. Ovviamente in ritardo come il governo, sono i giornali del giorno dopo”. Dietro l’ironia dell’editorialista de Il Giornale si nasconde la preoccupazione attuale, che era stata ampiamente denunciata: durante i mesi estivi gli italiani si sono rilassati e lo stesso ha fatto il governo, che a livello di trasporti pubblici e soprattutto di terapie intensive non ha fatto nulla per evitare i pericoli derivanti da una seconda ondata ampiamente prevedibile. E invece al grido di “noi siamo i migliori in Europa” abbiamo fatto finta di non capire quello che stava per succedere: siamo stati presuntuosi fino all’ultimo, parlando di una situazione sotto controllo quando invece doveva ancora scoppiare davvero. E adesso sono uccelli per diabetici per tutti. 

 

 

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