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Matteo Bassetti durissimo contro Massimo Galli: "La differenza tra un medico in corsia e chi si considera esperto"

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Rissa tra virologi. Volano gli stracci tra due degli esperti più visibili. Due esperti che da tempo hanno posizioni piuttosto divergenti: Matteo Bassetti e Massimo Galli. Ad aprire il fuoco è stato il primo, il direttore della Clinica malattie infettive del San Martino di Genova, che su Facebook si è prodotto in un post evidentemente rivolto al secondo, l'infettivologo del Sacco di Milano. Galli infatti ieri, mercoledì 17 febbraio, aveva parlato di "reparto invaso da pazienti contagiati dalle nuove varianti". Tesi clamorosamente smentita dallo stesso Sacco, che ha diramato i seguenti dati: "Nel periodo dal 23 dicembre 2020 al 4 febbraio 2021, sono stati ricoverati 314 pazienti positivi a Covid. I dati raccolti hanno rilevato la presenza di 6 pazienti positivi alla variante Uk su un totale di 50 casi che, in ragione delle loro caratteristiche, sono stati sottoposti a sequenziamento". Insomma, le cifre parlano chiaro.

 

Dunque, Bassetti apre il fuoco: "Ho appena finito di vedere tutti i pazienti ricoverati qui nel mio reparto al San Martino, come faccio ogni giorno da oltre un anno. Abbiamo anche qualche caso di varianti inglesi, che non rappresentano la maggioranza", sottolinea il virologo. E ancora: "I pazienti con queste varianti hanno un andamento clinico come tutti gli altri senza particolari differenze. Trovo importante vigilare sul problema varianti, ma non terrorizzare la gente - rimarca Bassetti -. Questa è la differenza tra chi fa il medico in corsia e chi si considera o è considerato esperto dalla stampa e dalla politica, ma pazienti non ne ha visti e non ne vede", picchia durissimo. "Per affrontare questa infezione, come peraltro per tutte le altre, ci vuole calma, organizzazione e conoscenza", conclude Bassetti.

 

Per inciso, il direttore del San Martino, aveva già usato toni molto decisi in un'intervista a iNews24: "Un conto è dire di fare un lockdown, un altro è dire di fare attenzione nelle prossime settimane. Noi abbiamo 4-6 settimane molto importanti in cui gli ospedali devono riorganizzarsi, alzare gli argini, preparare posti letto se non li hanno, lavorare a stretto contatto con il pronto soccorso e capire quanti dei pazienti hanno le varianti". E ancora, riferendosi direttamente al collega: "Se Galli ha un problema, proponga alla Regione di fare un'immediata zona rossa nella sua area", aveva tagliato corto Bassetti.

 

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