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Concita De Gregorio ad Agorà: "I sottosegretari? Mai visti nomi così scadenti". Ma indica solo leghisti e forzisti

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Eccoci alla rubrica "Concita De Gregorio alza il ditino". In questo caso la penna rossa alza il ditino ospite in studio ad Agorà, il programma del mattino in onda su Rai 3, dove commenta con toni tranchant la lista dei sottosegretari del governo Draghi partorita nella serata di ieri, mercoledì 24 febbraio, dopo lunghe e tribolate trattative. "Con la nomina dei sottosegretari secondo me dobbiamo seppellire definitivamente la definizione di governo dei competenti, ammesso sia mai stato vero", premette la De Gregorio. E ci sta, come considerazione. Peccato però che poi, quando entri nel dettaglio di questa argomentazione, spiega che tutto il peggio, ovviamente, sono quelli che a lei non piacciono: forzisti e leghisti.

"Questo è un governo in cui Mario Draghi ha scelto 4-5 persone di sua fiducia per fare le due cose principali, vaccinazioni e Recovery. Quindi con l'eccezione di Gabrielli ai servizi di sicurezza e qualche luminosa personalità, per il resto... io non ricordo di aver mai visto una compagine così scadente - riprende la sua invettiva Concita -. Anche se poi i sottosegretari non hanno tutto questo potere... Scadente dal punto di vista della qualità politica, delle competenze. Terze, quarte, quinte file, addirittura ripescaggi da mondi che sembravano il passato remoto: l'avvocato di Berlusconi, la stratega della struttura delta Bergamini, il braccio destro di Salvini al Viminale (Mirko Molteni, ndr), Lucia Borgonzoni alla Cultura", sparacchia le sue sentenze a senso unico. 

E ancora: "Sono cose che danno il segnale esatto del fatto che studiare non serve a niente: si pensi a Teresa Bellanova puoi essere al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti anche se ti sei sempre occupata di altro". Insomma, nella lista dei cattivi, la De Gregorio non scorda di colpire neppure il nemico renziano. "Con l'eccezione di alcuni: forse Tabacci e Cottarelli possono contribuire al governo dell'Economia, forse Amendola. A parte qualche eccezione, sono tutte persone che non hanno niente a che fare con il compito che dovranno svolgere", conclude Concita che riesce nella mirabile impresa di non citare neppure un grillino.

Solita storia, insomma. La cultura e la competenza sono prerogativa loro, di quella sinistra che si crede illuminata, di quella sinistra vittima di un atavico e insopprimibile e ingovernabile complesso di superiorità. Si pensi alle freschissime dichiarazioni di Sandro Veronesi, il quale ha commentato l'ipotesi, poi verificatasi, della Borgonzoni sottosegretario alla Cultura affermando che la Lega, con la Cultura, non c'entra nulla e che la Borgonzoni è "un rospo da ingoiare". Supponenza, ditino alzato e quella eterna vocazione a disprezzare il popolino. Ovvero, quella eterna vocazione alla sconfitta.
 

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