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Carlo De Benedetti, Dagospia svela il suo ultimo acquisto: "Più di 62 milioni di euro per un nuovo yacht"

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Novità in casa De Benedetti. L'ex patron di Repubblica, Carlo De Benedetti appunto, ha deciso di darsi agli acquisti. A svelare quanto accaduto è Dagospia che parla di "una nuova barca". Il sito di Roberto D'Agostino dà anche una sua visione dei fatti scrivendo: "Era da tempo che Carlo De Benedetti e la consorte Silvia malsopportavano quella barca bellissima ma di appena 50 metri". E così la decisione di pensare più in grande. I due - riporta Dago - "alla tenera età di 86 anni (lui), ne hanno acquistata una da 72 metri". 

 

 

Quest'ultima adocchiata presso il cantiere Tankoa di Genova "specializzato nella costruzione di mega yacht totalmente personalizzabili" sborsando quella che viene definita "la misera sommetta di 62 milioni 900 mila euro". Capito De Benedetti? Proprio qualche anno fa l'ingegnere - è quanto diffondeva Il Fatto Quotidiano - si è visto contestare dalla Finanza “l’omessa dichiarazione di investimenti detenuti in Stati o territori a fiscalità privilegiata” per lo yacht My Aldabra registrato alle Cayman. Non era andata meglio al figlio Marco. Il 43 metri Sirahmy, battente bandiera britannica, è invece stato pignorato dal tribunale di Massa su richiesta dei Nuovi cantieri Apuania (Nca) di Marina di Carrara. 

 

 

Contrariato l'imprenditore che per bocca del suo portavoce si era difeso: "Esprimiamo profonda sorpresa per la notizia che è circolata - si era difeso -. Premesso che da un punto di vista formale non sono stati rispettati i dovuti obblighi di riservatezza, l'Ingegner De Benedetti non ha mai evaso, o omesso di dichiarare, alcuna proprietà estera, in particolare per quanto riguarda l'imbarcazione My Aldabra, che era di proprietà di UniCredit Leasing SpA in Italia". Secondo il comunicato si trattava di "un'informazione data al pubblico e basata sul nulla, gravemente lesiva. L'Ingegnere avvierà pertanto azioni a tutela della sua reputazione, e in tal senso ha già dato mandato al professor Franco Coppi di procedere giudizialmente".

 

 

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