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Otto e mezzo, Marco Travaglio gode: "Draghi nottetempo come Conte. Ecco chi comanda davvero nel governo"

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"Meno male che c'è Mario Draghi, così nessuno polemizzerà con i ritardi". Marco Travaglio, in collegamento con Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, ironizza sulla prima conferenza stampa del premier. "Partita con 3 ore di ritardo - ricorda la Gruber - perché era partito in ritardo il Consiglio dei ministri per frizioni con la Lega. Insomma, siamo quasi arrivati alle 20.20 di Giuseppe Conte". Un assist perfetto per il direttore del Fatto quotidiano, che non a caso da lì a poche ore apre il suo giornale con la nota polemica "anche lui", riferito alla conferenza stampa "nottetempo" a Palazzo Chigi. 

 

 

 

"È stata una brutta settimana per il suo governo - sottolinea Travaglio con sottile soddisfazione -. La sua prima conferenza stampa coincide con il ritorno sulla terra ferma. Dopo un mese a volare nell'Empireo, arrivano i problemi. Settimana nera per via di quella scelta tutt'altro che felice sulla sospensione di AstraZeneca, per sentirsi dire dall'Ema quello che l'Ema diceva 72 ore prima, e adesso una conferenza per annunciare un condono". Ovviamente nessuna parola sul fatto che il condono era voluto anche dal Movimento 5 Stelle, quello che fino a qualche mese fa era il partito di riferimento di Travaglio (e viceversa) e che oggi è stato ufficialmente "mollato". L'unico partito che Conte, per il Fatto, sembra essere quello di Conte, tanto da piegarsi a grottesche e tardive difese a spada tratta. 

 

 

 

 

Sul conto di Draghi, un ghignante Travaglio mette pure "il calo nei sondaggi" e "la gaffe clamorosa di togliere il rappresentante dall'Inail dal comitato tecnico scientifico e di metterci uno che ha un modello previsivo che non azzecca una previsione". Sui condoni: "Ci aggiunge che sono tasse non pagate 10 anni fa. E cosa c'entrano con i ristori per il Covid? Chi ha pagato fino a un anno fa, così come non ha pagato, non aveva problemi di Covid. E chi ha pagato come al solito fa la figura del fesso. La Leva voleva come tetto massimo 5.000 euro, Draghi ha provato a ridurre a 3.000 e il fatto che alla fine del bilaterale si sia tornati a 5.000 dimostra chi comanda davvero nel governo. Il Decreto Sostegni è praticamente la fotocopia del Decreto Ristori, solo che si sono persi 2 mesi. Voto? Io ho sempre saputo che Draghi parla bene. Sulle cose che ha detto, 6". Poteva andare peggio, in fondo.

 

 


 

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