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DiMartedì, Alessandro Sallusti sugli scontri a Montecitorio: "Violenze organizzate. Ma...". Indiscreto: chi c'è dietro, cosa ci aspetta

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"Queste prime manifestazioni di piazza, queste prime botte, sono strumentali, organizzate, non sono spontanee, ma si appoggiano su un problema vero. Una chiusura senza se e senza ma, non è più sostenibile dal paese" a parlare è Alessandro Sallusti che dice la sua a DiMartedì, trasmissione condotta da Giovanni Floris e che va in onda su La7. "Va modulata una riapertura" continua il direttore de il Giornale "va rimodulata in base alla curva dei vaccini, a quella dei ricoveri e delle terapie intensive, ma va accompagnata. Bisogna dare dei segnali di speranza, se no rischia di scoppiare tutto".

 

 

Le preoccupazioni di Sallusti non sono di certo campate per aria. Il malcontento del popolo italiano è rispecchiato anche nei recenti sondaggi, che hanno visto un calo degli apprezzamenti per Mario Draghi. "Riaprire l'Italia e tornare alla vita fin da aprile" aveva chiesto a gran voce anche Matteo Salvini. Ma l'intenzione sembra quella di proseguire con il lockdown perenne "all'italiana". Con l'ingresso in scena dei vaccini, gli italiani hanno annusato per un attimo il ritorno alla normalità. Sono tuttavia tante le problematiche emerse, legate prevalentemente a questione geopolitiche che altro. La campagna vaccinale avanza (al momento sono state somministrate 11.510.905 dosi), ma la domanda è: dobbiamo stare chiusi in casa fino a quando saranno stati vaccinati uno ad uno tutti gli italiani?

 

 

"Bisogna dare dei segnali di speranza, se no scoppia tutto" dice giustamente il direttore de il Giornale. E tutto sembrerebbe andare verso quella direzione. Le riaperture vengono ormai rimandate di mese in mese, ma sono tante le fette della popolazione che faticano ormai a mettere un pezzo di pane tra i denti. Nelle manifestazioni di ieri, i ristoratori della rete M.I.O e IoApro hanno fatto sapere che resteranno aperti a pranzo e cena per "necessità". Le istituzioni dovranno darsi una mossa, il popolo italiano ha subito un lockdown dietro l'altro senza aprire bocca ma, mentre il resto del mondo è già tornato a vivere in sicurezza, noi continuiamo a stare fermi. Se Draghi ci tiene all'economia del Paese, non potrà continuare a tenerla chiusa in un cassetto.

 

 

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