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Coprifuoco, Matteo Bassetti contro il governo: "Ripicca e scelta politica", nel mirino Mario Draghi

 Matteo Bassetti

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Il coprifuoco è "una scelta politica", ed è "sbagliato puntare sempre il dito contro attività regolamentate" come bar e ristoranti. Matteo Bassetti, infettivologo dell'ospedale San Martino di Genova, commenta il nuovo decreto e le restrizioni previste per l'estate. "La stagione estiva ci viene incontro, a patto di mantenere le distanze. I contagi all'aria aperta saranno uno su mille, ha poco senso colpevolizzare le strutture in esterni, si perde di vista l'obiettivo. Occorrerebbe piuttosto limitare i contagi dove si concentrano, sui mezzi pubblici, in famiglia, negli ospedali. Ma bar e ristoranti lasciateli stare. Credo sia sbagliato puntare il dito sempre contro le attività regolamentate. Siamo stati sei mesi chiusi, e i contagi continuavano a crescere a prescindere".

 

 

Il problema, attacca Bassetti, è che "in Italia sembra mancare una logica. Forse è passato il concetto 'azzoppare tutti, cosi tutti corriamo meno veloci'", dice riferendosi alle restrizioni pesantissime che riguardano cinema e teatri ma non, per esempio, le chiese. "Lo stesso criterio che ha portato a precludere l'ingresso negli stadi, anche con pochissimi tifosi distanti tot metri uno dall'altro. Ma qualcosa sta cambiando, non dico liberi tutti, ma le attività ripartono come già accade nel resto d'Europa".

 

 

Sul coprifuoco alle 22, è evidente che si tratta di "una scelta politica". Si chiede Bassetti: "Che male c'è, io dico, a tenere aperti la sera, fino alle 23, i locali, i ristoranti? Parliamo di rischio calcolato. Del resto, anche il premier Draghi ha ammesso che il rischio zero non esiste. Quel rischio di mille volte inferiore dipende dalla bella stagione, sarebbe stupido non sfruttarla". Il sospetto che ha Bassetti è che si tratti di "una ripicca nei confronti delle regioni, che chiedevano un'ora in più. Ci voleva coraggio. I contagi sono vicini allo zero. Gli esercizi pubblici sono i primi, nel loro stesso interesse, a rispettare le norme della sicurezza". 

 

 

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