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Otto e mezzo, "trappolone al governo Conte": Marco Travaglio, fin dove si spinge per difendere l'avvocato

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"Mario Draghi è arrivato perché hanno fatto un trappolone al governo Conte, non perché è fallita la politica": Marco Travaglio - ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7 - difende a oltranza il precedente esecutivo retto dal cosiddetto avvocato del popolo. Secondo il direttore del Fatto Quotidiano, senza Giuseppe Conte l'Italia oggi non avrebbe alcun piano da redigere. "Se non ci fosse stato lui, adesso non parleremmo dei 209 miliardi del Recovery Fund. Lo ha portato a casa Conte", ha continuato il giornalista. La discussione, in particolare, è nata quando l'altro ospite del talk, Carlo Calenda, ha parlato di fallimento della politica come causa principale della formazione di un governo semi-tecnico. Travaglio, però, non si è trovato d'accordo con questa lettura.

 

 

 

Ironicamente, infatti, Travaglio ha continuato: "Abbiamo avuto una banda di incapaci, che è andata in Europa riuscendo a portare in Italia la fetta maggiore del Recovery, ben 209 miliardi". Ecco perché secondo lui "non esiste nessun fallimento del sistema della politica, Draghi è stato chiamato a spegnere l’incendio da Mattarella". E infine una stoccata al leader di Italia viva Matteo Renzi: "Questo è successo solo per colpa di un irresponsabile che aveva delle mire che magari un giorno capiremo. Comunque oggi abbiamo questo governo per cui dobbiamo fare il tifo".

 

 

 

Parlando del Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato da Draghi in Parlamento, invece, Marco Travaglio ha aggiunto: "Al 95 per cento è lo stesso Recovery di prima", ha detto riferendosi a quello del governo Conte. "Sulla cifra complessiva si tratta di spostamenti irrisori, quello che è significativo sono le riforme annunciate per riempirlo di contenuti. Due sono preoccupanti: quella della semplificazione - che rischia di smantellare i controlli anti-corruzione e ambientali -  e quella su giustizia e ambiente. Non possiamo nascondere che in questa maggioranza le sensibilità ambientaliste sono molto più scarse di quella precedente".

 

 

 

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