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L'aria che tira, Pietro Senaldi: "Il caso Durigon? Non c'è reato. Perché l'infortunio mediatico scagiona la Lega"

 Pietro Senaldi

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La questione di Claudio Durigon "è un infortunio mediatico che non mette ombra sull'inchiesta". Pietro Senaldi, ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira su La7, nella puntata di oggi 30 aprile, dice che addirittura "da una parte scagiona la Lega dicendo che l'inchiesta si basa sul nulla". E ancora, prosegue il direttore di Libero: "Non c'è una notizia di reato, se poi si vuole appenderlo per i piedi figurarsi. Ma dov'è il reato? Dov'è la novità? C'è qualcuno in Italia che non sa che le nomine sono politiche?", si chiede Senaldi. "I capi di polizia, carabinieri e finanza sono messi dalla politica. C'è qualcuno che non lo sa?". Una osservazione che trova d'accordo anche Domenico De Masi: "Una volta tanto sono d'accordo con Senaldi". 

 

 

Ieri 29 aprile alla Camera c'è stato infatti un duro scontro verbale tra M5S e Lega sulle affermazioni del sottosegretario al Mef e deputato leghista. Motivo del contendere, che ha spinto il deputato 5 Stelle Eugenio Saitta a chiedere un chiarimento da parte del ministro dell'Economia e delle Finanze, Daniele Franco, in Parlamento, è l'inchiesta pubblicata da Fanpage e in particolare una videoregistrazione nella quale Durigon afferma, tra l'altro, di non essere preoccupato dell'inchiesta in corso da parte della magistratura sul partito, perché l'ufficiale incaricato di svolgere l'indagine sarebbe stato messo al suo posto proprio per incarico della Lega.

 

 

"Le parole del sottosegretario Durigon - ha detto in aula Saitta - destano sconcerto e inquietudine. Parole gravissime, inaudite e inaccettabili che il ministro Franco deve chiarire in Parlamento. E' necessaria trasparenza, chiarezza e di tutelare il Mef che è certamente estraneo a questi fatti". "Siamo stufi di vedere da parte del M5S trasformare l'aula del Parlamento in un tribunale - ha ribattuto Davide Ziello a nome della Lega - Noi siamo garantisti e quelle di cui parlate sono solo delle inchieste giornalistiche. Dal punto di vista giudiziario non c'è nulla".

 

 

 

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