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Carlo Nordio: "Loggia Ungheria, mi sembrano strane le parole di Piercamillo Davigo. Ci vuole una commissione d'inchiesta"

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L'ex magistrato Carlo Nordio entra nel merito del caso Amara e della cosiddetta loggia Ungheria. Ospite ad Omnibus, su La7, nella puntata di oggi 3 maggio dice: "Non ho letto gli atti e credo che le cose non siano andate così. Quello che dico adesso è ipotetico. La stessa giustificazione della cautela che avrebbe giustificato l'uscita dei verbali è ridicola. Se però così fosse non è vero quello che avrebbe detto Piercamillo Davigo che non sono opponibili i segreti istruttori al Csm. Anzi". "Piercamillo Davigo dice di avere informato ‘chi di dovere’. Bisogna chiedere a lui. Solo attraverso un procedimento formale il magistrato che si ritenga oggetto di doverosa cautela può chiedere di trasmettere gli atti". "È lecito sapere con chi ha parlato?", si chiede Nordio. "Mi sembrano strane le parole di Davigo"

 

 

Quindi ecco la proposta di Carlo Nordio dopo gli ultimi scandali che hanno coinvolto le toghe: "Propongo una commissione parlamentare d'inchiesta sulla magistratura. Se non vogliamo che tutto resti fermo qualcuno deve indagare. Su questi rapporti ambigui tra magistrati e politica la magistratura non indagherà mai per due ragioni. Primo perché non c'è reato anche se c'è mercimonio di cariche che sono politicamente molto rilevanti. Secondo perché c'è un conflitto d'interessi interno alla stessa magistratura". 

 

 

Il caso dei verbali secretati dalla Procura di Milano, consegnati all'ex pm Davigo e poi finiti nelle redazioni dei giornali sfiora, inevitabilmente, anche Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica giovedì torna al Csm che presiede di diritto, lo stesso Csm di cui era membro Davigo all'epoca dei fatti, inizio 2020. Una storia pesantissima, come le dichiarazioni dell'avvocato d'affari Piero Amara che in quei verbali tirava in ballo una potentissima loggia segreta "Ungheria" composta da toghe e ufficiali della guardia di finanza, e ancora di raccomandazioni all'allora avvocato Giuseppe Conte per una consulenza molto ben retribuita.

 

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