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Otto e Mezzo, Lilli Gruber sulla strage della funivia: "Causata dalla fretta di ripartire"

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“Il simbolo di come l’Italia non deve ripartire”. Così Lilli Gruber si è riferita alla triste vicenda della funivia Stresa Mottarone, che è costata la vita a quattordici persone, tra cui due bambini. La conduttrice di La7 ha aperto la puntata di Otto e Mezzo di mercoledì 26 maggio trattando con i suoi ospiti l’argomento della strage “consapevole”, dato che i tecnici e i dirigenti erano a conoscenza del fatto che quella cabina non funzionasse bene da almeno un mese, come ammesso dal capo servizio durante l’interrogatorio. 

 

 

“La procuratrice ha usato parole forti e chiare - ha esordito Gruber - ha parlato di scelta consapevole dettata da ragioni economiche. Quell’impianto doveva stare fermo, quindi la tragedia è stata causata dalla fretta di ripartire”. “È il simbolo di come l’Italia non deve funzionare - ha aggiunto Massimo Giannini, in collegamento con lo studio di La7 - dopo il dolore viene la rabbia perché questa è una tragedia che si doveva evitare. C’era un rischio che è stato accettato nella convinzione che tanto non sarebbe accaduto nulla. Era il primo weekend di riapertura e c’erano molti ricavi in gioco. Purtroppo l’avidità umana è una costante del nostro modo di essere e di vivere”. 

 

 

Il direttore de La Stampa ha poi allargato il discorso anche al ponte Morandi: “Dalle carte è emerso che per ridurre i costi non facevano i controlli. Questa costante nelle infrastrutture ci deve far riflettere quando parliamo di mettere mano al codice degli appalti. Attenzione ad abbassare troppo la guardia - è stato il monito di Giannini - non si scherza quando c’è in gioco la sicurezza”. 

 

 

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