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Quarta Repubblica, la furia di Vittorio Sgarbi per la liberazione di Brusca: "Soldi e casa? Uno scandalo: ecco come si fanno parlare i mafiosi"

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Dopo 25 anni di reclusione nel carcere di Rebibbia a Roma, Giovanni Brusca è tornato a piede libero. Reo confesso di aver premuto il telecomando che nel 1992 innescò la bomba della strage di Capaci e di aver sciolto nell'acido il piccolo Giuseppe Di Matteo (oltre ad aver confessato oltre 100 omicidi), Giovanni Brusca è stato scarcerato. L'ex mafioso ha beneficiato della legge 13 febbraio 2001, n.45, che prevede sconti di pena per i mafiosi "pentiti", che collaborano con le forze dell'ordine. La liberazione dell'ex boss di Cosa Nostra ha sin da subito sollevato forti critiche da parte di politici e media e, a esprimere il suo parere, ci pensa anche Vittorio Sgarbi. 

 

 

Nella puntata di ieri, lunedì 7 giugno 2021 di Quarta Repubblica, trasmissione condotta da Nicola Porro e in onda su Rete 4, Sgarbi ha espresso tutto il suo dissenso nei confronti della liberazione di Brusca: "Sono contrario al 41 bis e alla legge sui pentiti, non mi pare che il suo pentimento verbale possa dirci che è una persona buona, a uno che ha ucciso 150 persone io non do la mia fiducia" ha commentato il critico d'arte.

 

 

Ad acuire le polemiche soprattutto i "dubbi sulla completezza delle rivelazioni di Brusca" ha sottolineato anche Maria Falcone, sorella di Giovanni Falcone. In particolare su "quelle relative al patrimonio che, probabilmente, non è stato tutto confiscato". "Basterebbe garantire che gli togli il 41 bis, vedi che il collaboratore di giustizia tratta lo stesso, non è che gli devi dare la casa, i soldi al mese e il terreno! Questo è uno scandalo" ha sottolineato Vittorio Sgarbi.  

 

 

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