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Otto e Mezzo, la sconcertante risposta di Bersani a Lilli Gruber: "No, ecco chi è Roberto Speranza". Oltre il ridicolo

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Siamo a Otto e Mezzo, il salottino tendenza-sinistra di Lilli Gruber in onda su La7, la puntata è quella di lunedì 14 maggio. Il tema? Il vaccino, i dubbi su AstraZeneca e i timori suscitati dalle ultime decisioni prese sulla campagna vaccinale. Ospite in studio ecco Pier Luigi Bersani, esponente di Mdp-Articolo 1, lo stesso partito del ministro della Salute, Roberto Speranza.

 

E proprio contro Speranza, addirittura la Gruber, in modo neppure troppo implicito, punta il dito. Infatti chiede a Bersani: "Oggi Ema ha detto forte e chiaro che AstraZeneca va bene per tutti, anche per gli under-60. Ma il governo ha confermato il divieto, le regioni vanno un po' per conto loro... non sarà che Roberto Speranza sta accumulando un po' troppi errori?".

Ma il presunto smacchiatore di giaguari, ovviamente, fa quadrato attorno al titolare della Salute. Insomma Bersani si esercita nella nobile arte di difendere l'indifendibile: "No, il ministro Speranza, nel giorno in cui passiamo in zona bianca quasi tutti, è il capitano che ci porta fuori dalla tempesta. Credo che qualche merito gli vada dato", rimarca. Già, "il capitano che ci porta fuori dalla tempesta". Ci sarebbe da ridere per non piangere.

 

A quel punto la Gruber insiste, fa notare che "sì... ma è stata fatta tanta confusione". Bersani però non arretra: "La confusione non c'è solo in Italia. Io dico che la vaccinazione avviene in tempo reale, anche la comunità scientifica si muove per acquisizioni successive. Il governo fa riferimento a un luogo tecnico, il Cts, che ha preso delle decisioni che il governo rispecchia. Poi credo anche io che quel che dice l'Ema debba fare testo", conclude Bersani.

 

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