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Emanuele Franz, aggredito il filosofo che critica Roberto Speranza: tentano di strangolarlo al ristorante

Emanuele Franz

Gianluca Veneziani
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Occhio a criticare il regime sanitocratico di Speranza, potrebbero non solo imbavagliarti ma anche metterti le mani al collo. È quanto dimostra la vicenda dello scrittore ed editore Emanuele Franz, aderente al filone culturale della "destra divina" e autore di un libro intitolato Io nego (Audax), che contesta le misure liberticide adottate dal governo durante la gestione dell'emergenza Covid, giudicate repressive della libertà e corrosive della tradizione occidentale. Franz sui social fa sapere di essere stato aggredito due giorni fa a causa delle sue idee.

 

 

«Ero in una pizzeria nel paese dove vivo, Moggio Udinese, quando un cliente del locale ha iniziato a prendersela con me dicendo che il mio ultimo libro, Io nego, lo spaccio come la Bibbia mentre è solo me***. Lui mi ha invitato ad andarmene altrimenti mi avrebbe fatto del male, io gli ho chiesto come mai ce l'avesse con me e a quel punto mi ha spinto in un angolo e mi ha messo una mano al collo e ha iniziato a stringere il pugno fino a farmi soffocare, stavo per vomitare. Non riuscivo a respirare. Nessuno dei clienti, decine, è intervenuto». Franz dopo aver informato i Carabinieri dell'accaduto, si è recato prima in guardia medica dove gli venivano riscontrate «chiazze ematose sulla superficie del collo (probabile segno da strangolamento)» e poi in Pronto Soccorso dove gli veniva rilevata una «contusione alla muscolatura latero cervicale da violenza altrui».

 

 

Un'aggressione, afferma lui, dettata da ragioni ideologiche. «Chi mi ha aggredito non è uno squilibrato, ma una persona perfettamente inserita in società. Si è trattato di un atto politico contro un cittadino, oltreché uno scrittore, che ha la sola colpa di aver manifestato idee contrarie a quelle che ormai passano per Pensiero Unico. Lui mi accusava ad alta voce di "negare": ce l'aveva con me perché rifiuto la necessità di questa dittatura sanitocratica». L'accaduto, del resto, ha un precedente: «Alcune settimane fa», racconta sempre Franz sui social, «degli anonimi in paese hanno esposto su una bacheca fuori dal Municipio la mia foto con il mio libro e sotto scritto stampatello la parola "Vergogniamoci"».

 

 

Una gogna rispetto alla quale lo scrittore non si è sentito tutelato dalla politica. «L'amministrazione locale ha taciuto», ci dice. Il sindaco del Comune Giorgio Fila ferro rifiuta la ricostruzione di Franz: «Condannerei l'aggressione se fosse verificata. Ma sento i fatti e mi viene da ridere», avverte. «Il presunto aggressore è molto magro, mentre Franz è corpulento. Strano che gli abbia messo le mani addosso. E poi chi lo avrebbe aggredito non legge libri, dubito che abbia letto quelli di Franz, così come escludo che la ragione del suo gesto sia politica. Non vorrei che lo scrittore voglia atteggiarsi a vittima per farsi pubblicità». Forse ciò che più preoccupa non è tanto il gesto in sé (che c'è stato, come testimoniano i referti medici) né la motivazione ideologica (che possono confermare decine di testimoni). Quanto la solitudine in cui un pensatore controcorrente è lasciato. «Altro che presentare libri, ora ho paura perfino di andare in giro», ammette Franz.

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