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Franco Battiato, lo "stalker gentiluomo" Giovanni Caccamo: "Per ore appostato dietro ai cespugli per incrociarlo", poi il successo

Francesca D'Angelo
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«Sono stato lo stalker gentiluomo di Franco Battiato». Giovanni Caccamo ci scherza su, ma per certi versi è andata proprio così: il cantante, di cui Battiato è stato scopritore e mentore, si era letteralmente appostato dietro i cespugli, per ore, pur di incrociare il Maestro. «Dopo circa tre anni di porte chiuse in faccia, stavo quasi per dare ragione a mia madre che mi voleva architetto», ricorda Caccamo, «poi grazie a un'amica ho saputo che Battiato era in Sicilia e ho fatto in modo di incontrarlo». Tra i due è scattata subito l’intesa, complice una lettera dove Caccamo spiegava quanto il silenzio fosse una componente fondamentale nel suo lavoro di cantautore.

 

 

Da quel momento in poi, il sodalizio ha portato al successo Caccamo che sabato 19 giugno omaggerà Battiato nel corso del Gala di Taobuk - Festival del libro di Taormina: prima canterà Aurora, accompagnato dalla voice over di Willem Dafoe, poi Canta, il nuovo singolo ispirato alla Lettera ai figli redatta da Che Guevara in Bolivia. «Battiato mi ha dato molti consigli ma quello che porto sempre con me è il suggerimento di scardinare l’arte dal fine: il percorso artistico deve coincidere sempre con un percorso umano. Davanti a una pagina bianca non bisogna cercare il prodotto commerciale ma chiedersi: di cosa voglio nutrirmi? La fama può essere una falsa amica».

 

 

A tal proposito, Caccamo dimostra di avere le idee ben chiare: con il suo prossimo album Parola, in uscita a settembre e ispirato a diversi testi letterari, raccoglie l’appello dello scrittore Andrea Camilleri di dare vita a «un nuovo umanesimo della parola». Il che non è certo semplice in era social, dove le parole vengono snaturate a colpi di post… «Questa estate sarò anche in tour con Michele Placido», aggiunge, «Il Parola Anteprima Tour sarà uno spettacolo di prosa e canzoni, ci esibiremo in 12 anfiteatri storici». Quanto invece al difficile momento che sta attraversando il settore, Caccamo si unisce al lavoro di Scena Unita: «Più che ricostruire si tratta di dover costruire da zero un sistema che non esiste: penso per esempio alle maestranze stagionali per le quali non esiste un inquadramento contributivo e fiscale specifico». Pur invocando un intervento sostanziale da parte dello Stato, Caccamo però precisa: «Al di là delle critiche (tutto può sempre essere fatto meglio o peggio) è bene chiedersi cosa ognuno di noi possa fare nel suo piccolo per aiutare».

 

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