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Otto e Mezzo, Giovanni Floris stronca Mario Draghi: "Serve un attore, non un banchiere". Faccia a faccia con Ursula, siluro a sorpresa

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A Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber in onda su La7, si parla dell'incontro tra Mario Draghi e Ursula von der Leyen a Cinecittà, il luogo scelto per il via libera al Pnrr e al Recovery Plan italiano. Ospite in studio, ecco Giovanni Floris, a cui la Gruber chiede: "Ha seguito a Cinecittà il premier Mario Draghi insieme a Ursula von Der Leyen? Che cosa ti ha colpito?".

 

E la risposta di Floris è a tratti sorprendente: "Per primo il contenuto: bene, è passato il piano. Ottimo, arrivano tantissimi soldi. Dal punto di vista della comunicazione mi sembra che serva un attore hollywodiano, non un banchiere. Altrimenti non viene bene", rimarca il conduttore. "Curiosa la scelta degli studi di Cinecittà, no?", lo incalza la Gruber. E Floris: "Sì, diciamo che è un modo per parlare di un'Italia nell'immaginario che hanno all'estero. Ma forse serve un po' più di affabilità ed empatia nel gestire queste cose", ribadisce la critica al premier.

 

E ancora, Floris aggiunge: "Mi ha colpito una cosa. Noi abbiamo vissuto gli ultimi 10-15 anni con la retorica degli europei che non ci possono giudicare: oggi ci hanno dato una pagella ma i giudicati sembravano loro. Draghi è talmente forte come immagine che è difficile immaginare che la von der Leyen lo abbia giudicato. Però sono tante piccole scelte che dal punto di vista della comunicazione non rendono l'immagine forte che avrebbero voluto rendere. Bene comunque i 25 miliardi messi via", conclude il conduttore.

 

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