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Giuseppe De Donno, il leghista Morelli sfida la Lamorgese: "Subito la medaglia al valor civile"

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Sono passate quasi tre settimane dalla morte di Giuseppe De Donno. Anche se le cause continuano a rimanere ignote, sembra sia assodato il fatto che si sia suicidato impiccandosi nella sua casa di Eremo. Un gesto estremo che però non ha trovato spiegazioni: nessun biglietto o lettera d’addio nemmeno per i familiari, sui quali ovviamente c’è massimo riserbo dopo il lutto tremendo. L'ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova era noto per la cura al plasma iperimmune, la cui efficacia non ha però trovato sufficienti riscontri scientifici.

 

 

Ora Alessandro Morelli ha deciso di intraprendere l’iter per conferire al medico un riconoscimento di Stato: “Ho scritto al ministro Luciana Lamorgese per proporre il conferimento della medaglia al valor civile al professor De Donno per aver perseguito in tutta la sua opera professionale il progresso della scienza e più in generale il bene dell’umanità”. Il viceministro leghista ha ricordato l’impegno di De Donno nella sperimentazione del plasma iperimmune: “Un’intuizione arrivata durante la prima fase della pandemia, in un momento storico in cui la scienza era letteralmente disarmata di fronte all’avanzata del virus”.

 

 

Come spiegato da Morelli, la medaglia al valor civile a De Donno sarebbe “un riconoscimento destinato a chi si è distinto per ‘salvare persone esposte ad imminente e grave pericoloso’ e ‘per il progresso della scienza o in genere per il bene dell’umanità. Ritengo - ha concluso il leghista - che il compianto professor De Donno abbia incarnato a pieno lo spirito della norma”.

 

 

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